Spesso, quando si legge, si prova quello che Roland Barthes chiama “erotismo della lettura” (Il brusio della lingua, Einaudi, 1988) .
Barthes dà tre definizioni che evidenziano tre diversi aspetti dell’erotismo della lettura:
- metaforico-poetico, in cui è la disposizione stessa delle parole, il modo in cui si muovono e creano disegni, che produce piacere in chi legge, in una sorta di “erotismo della parola”
- metonimico, in cui il lettore viene catturato dal desiderio di scoprire cosa accade dopo, dalla suspence, dalla sorpresa, “dal disvelamento di ciò che è nascosto”
- il desiderio di scrittura, in cui il lettore coglie leggendo quello stesso desiderio che ha provato l’autore nello scrivere, “l’amatemi implicito in ogni scrittura”
Ora, tutta questa noiosa filippica che spesso propino ai miei studenti per introdurre il discorso su lettura e scrittura digitale, a cosa serve?
A niente, se non a parlare di aNobii, social network che stimola l’appetito del lettore, disintossica dai rumori del marketing editoriale, risveglia la recensione libera e condivisa, incrementa gli approfondimenti amicali (e se volete saperne di più prima di cascarci anche voi, basta leggere l’articolo di Pietro Izzo su Apogeonline).
Io già ci sono cascata, e ci sto facendo cascare anche altri amici erotici della lettura 😉