In questi giorni difficili, di dolore, di paura, di ansia, di cambiamento totale della quotidianità, in questi giorni io vorrei essere montagna.
Sì, ok, per chi mi conosce è ovvio: vorrei anche essere IN montagna. Ma soprattutto vorrei sentirmi montagna.
In questa ultima settimana siamo stati tutti costantemente interconnessi, in modi forse diversi da come siamo sempre stati abituati a percepire la vicinanza gli uni degli altri, ma forse proprio per questo il bisogno di cercarci, sentirci, parlarci, visto che toccarci non era possibile, ci ha spinto, oltre alle ovvie comunicazioni di lavoro, a chat, telefonate, condivisioni in video di un po’ di tutto: apertivi, esercizi, giochi, dibattiti.
E io, che sono cresciuta figlia unica, pur se con molti molti amici fin da piccola, ho tanto la gioia di condividere, quanto il bisogno quotidiano di momenti di solitudine, di immaginazione intima, di riflessione personale.
Qualcuno una volta mi ha detto che ognuno di noi ha una ‘casa del cuore’, un luogo reale o immaginario, metaforico, intimo, in cui ci si accuccia mentalmente per stare con se stessi, in cui, appunto, ci si sente a casa. Non sempre questa ‘casa del cuore’ corrisponde alla nostra vera ‘casa’, che è, per quanto amata, intrisa di quotidianità, di affetti, di presenze per cui stare con se stessi diventa difficile.
Per me, fin da quando ho memoria, questa ‘casa del cuore’ è la ‘mia’ montagna. La ‘mia’ montagna corrisponde anche a un luogo reale: è in Val Fiscalina, in Sud Tirolo, Alto Adige. Ma come nella realtà, anche nella mia ‘casa del cuore’ interiore c’è un bosco silenzioso, un ruscello vivo e scrosciante, il verde, il bianco, il chiaro della luce, lo scuro del buio. Quando sono lì, sono montagna anche io. Come lei, vivo apparentemente indifferente ai cambiamenti: i giorni, le stagioni, gli anni passano; le cose si trasformano intorno a me, su di me, dentro me, ma io continuo a essere lì, maestosa, radicata nella terra, alta nel cielo, verde, bianca, luminosa, buia, scrosciante, silenziosa. Viva.
Credo che ognuno di noi possa trovare una propria ‘casa del cuore’. Che, come ci dice in fondo tutta la natura, ci dica, sommessamente e maestosamente, che possiamo andare avanti, nonostante tutto.